Visit to the Jewish Museum


I went for a vis­it to this stun­ning build­ing, designed by Daniel Libe­s­kind, and took a few photos.


3 responses to “Visit to the Jewish Museum”

  1. Piergi, quel museo architetton­ic­a­mente lo trovo molto, molto interess­ante (…bello è una cosa diversa), tut­tavia, ogni volta che lo vedo un po’ mi arrab­bio: la prima volta che ho visto l’immobile, ricordo di esserci arriv­ato a piedi. Già in lontananza, il rivesti­mento dello sta­bile (ancora non te ne rendi con­to: vetro o acci­aio?) mi dava fas­ti­dio per­chè ri­flet­te­va il sole. Av­vi­ci­nan­do­mi­ci, poi, ricordo net­ta­men­te il lungo squar­cio che attra­versa lo sta­bile: una ferita.
    Ecco, quella fer­ita – che rispetto – credo sia giunto il momento di non ostentarla.

  2. Con­cordo con te sul fatto che la bellezza sia sog­get­tiva. È però mia opin­ione che in questo caso l’intenzione dell’architetto non fosse tanto la ricerca del «bello» quanto quella di mettere a dis­agio il vi­si­ta­to­re, obblig­an­dolo a fare i conti con l’enormità dei crimini commessi. Cosa che sem­bra rius­cita, a giudi­care dall’esperienza che descrivi.

    Dis­sento invece del tutto dall’ultima tua affer­mazione. Primo, non credo si tratti di «osten­tazione», piut­tosto di «memor­ia», memor­ia di fatti suc­cessi cosí di recente che numer­osi testi­moni e prot­ag­on­isti degli stessi sono ancora tra noi. Oltre­tutto non è un museo ded­ic­ato all’olocausto, ma alla vita degli ebrei in Ger­mania. Che, come nel resto d’Europa, era piut­tosto «com­plicata».

    Secondo, credo che il tema sia assol­uta­mente attuale. Non serve certo che io ti ricordi — ma lo fac­cio lo stesso — che proprio nel Giorno della memor­ia un illustre(?) giornalista itali­ano rinfac­ciava ad un col­lega tedesco i mor­ti di Aus­chwitz, tralas­ciando il fatto che quei mor­ti pes­ano sulla cos­cienza di molti popoli com­plici, ed in par­ti­c­ol­are sulla nos­tra, in qual­ità di «fed­eli alleati» della Ger­mania nazista. Ma tra­la­scian­do queste insig­ni­fic­anti — ancorché imbarazzanti — liti da bar, vor­rei sot­to­lin­eare che esist­ono ad oggi go­ver­ni di pae­si mem­bri dell’ONU che neg­ano il diritto all’esistenza tout-court di uno stato ebraico, per esempio.

    No, credo che il momento di cui parli non sia ancora giunto. Purtroppo.

  3. E, ancora una volta, la realtà tor­na viol­ente­mente a sve­gli­arci dai nos­tri sogni di civiltà.

    Non in Ara­bia Saudita, non in Iran, ma nel cuore dell’Europa, nella mul­ti­cul­turale, toller­ante, laicis­sima Francia.

    http://​www​.lastampa​.it/​_​w​e​b​/​c​m​s​t​p​/​t​m​p​l​R​u​b​r​i​c​h​e​/​e​d​i​t​o​r​i​a​l​i​/​g​E​d​i​t​o​r​i​a​l​i​.​a​s​p​?​I​D​_​b​l​o​g​=​2​5​&​I​D​_​a​r​t​i​c​o​l​o​=​9​901

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